LA MONACA DI MONZAArena del Sole Valter Malosti e Federica Fracassi tornano a lavorare insieme portando in scena la feroce confessione di Marianna
LA MONACA DI MONZA
Arena del Sole
Valter Malosti e Federica Fracassi tornano a lavorare insieme portando in scena la feroce confessione di Marianna De Leyva, La monaca di Monza, nella versione di Giovanni Testori, il 14 e 15 febbraio al Teatro Arena del Sole di Bologna.
Come in una soggettiva cinematografica la protagonista, da morta, rivive la vicenda fin dal suo concepimento, avvenuto con un atto brutale del padre su una delicata figura di madre, per poi passare a rievocare il disperato amore per Gian Paolo Osio, vero e proprio eroe nero e sanguinario che finisce i suoi giorni barbaramente trucidato. Una performance violentemente poetica, amplificata dalle voci dei giovani attori, che accompagnano la Fracassi in scena.
La monaca di Monza è il capitolo più recente del lungo lavoro che Malosti ha condotto attorno a Testori: un percorso che nasce da un grande amore per lo scrittore lombardo e che accompagna il regista da anni. Così Malosti racconta la sua lettura della Monaca testoriana: «Marianna De Leyva è una sorta di revenant che strappa se stessa, fantoccio di carta, dalla Storia scritta. La parola si fa carne, rimette insieme le sue “ossa maledette” per dar vita ad una blasfema eppur umanissima resurrezione. La tragica vicenda della protagonista prende forma con un andamento temporale distopico, e come in soggettiva cinematografica, addirittura fin da dentro il ventre materno, dal concepimento, dall’atto brutale del padre padrone, passando per gli opifici e le fabbriche e le macchine e le benne della Monza e della Milano degli anni Sessanta, fino a rivivere il disperato amore, che è il cuore pulsante del testo, per Gian Paolo Osio vero e proprio eroe nero, sconcio e sanguinario che finirà i suoi giorni barbaramente trucidato. L’operazione drammaturgica (l’adattamento è per tre sole voci), e di regia, è volta alla radicale scarnificazione del testo, lasciando da parte quel sentore vagamente “pirandelliano” che si annusa nel testo completo, lasciando che l’andamento da feroce confessione, sviluppata in un dialogo apparente con l’inquisitore, si trasformi in quello che il nucleo del testo in realtà è, e cioè un atto violentemente ed eminentemente poetico, già lì ad esprimere una condizione “germinale” del teatro come prova “religiosa”, “immobile”, “lacerante e senz’esito”, come ha scritto Barbara Zandrino, una interrogazione spinta fino alla blasfema chiamata in giudizio di Dio, con furioso slancio eretico, per aver voluto così la creazione».
INFORMAZIONI:
Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna
Prezzi dei biglietti Sala Leo de Berardinis: da €10 € a € 25 più prevendita
Biglietteria tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it
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