Un volto assai diverso da quello noto ai più, quello della Gioconda, del Cenacolo di Milano o dei codici nei quali erano raffigurate le sue straordin
Un volto assai diverso da quello noto ai più, quello della Gioconda, del Cenacolo di Milano o dei codici nei quali erano raffigurate le sue straordinarie intuizioni tecnologiche. Dal 26 agosto al 15 dicembre 2019, infatti, il Campanile della Basilica di San Petronio ospiterà la mostra “Leonardo da Vinci – San Girolamo. Dalle caricature al San Girolamo: la grande beffa”, un viaggio attraverso la pittura più intima dell’artista, alla scoperta di come venivano utilizzate le più sofisticate tecniche pittoriche per comunicare messaggi senza incorrere nelle ire della censura e del potere. La mostra si propone di guidare il visitatore alla scoperta e alla comprensione di un diverso approccio circa l’anomala concezione artistica di Leonardo da Vinci, anche in relazione alle dogmatiche informazioni tramandate fino ai giorni nostri dai tempi passati.
Del San Girolamo però si ignora tutto (datazione, committenza, significato), ciò che sembra ben evidente è solo l’incompletezza dell’opera, il dipinto appare infatti abbozzato. Anche per questa peculiarità è ben noto e molto studiato. Situato nelle gloriose stanze vaticane rappresenta il santo penitente che si percuote il petto con una pietra. La simbologia segue la tradizione cristiana (e gli stereotipi) ad essa associata, pertanto ripropone una visione nota nonostante il dipinto si mostri di incerta lettura. La rappresentazione appare comunque ambivalente, in parte si ritrovano i tratti del Leonardo più virtuoso, nella quasi fotografica rappresentazione anatomica della testa e del collo, altre parti sono molto scarne, quasi accennate, come la bozza del leone la cui sagoma si delinea solo nella netta demarcazione tra luce e ombra, buttata giù con pochi tratti essenziali per fermare giusto un’idea. Così sembra, ma con Leonardo nulla è mai come appare. Questa particolare rappresentazione infatti è stata attentamente ponderata e voluta proprio in queste forme, poiché tutto è incentrato sulle figure tridimensionali che le diverse stratificazioni considerano. A dispetto delle apparenze questo è un lavoro finito, molto più spettacolare di ciò che sembra all’ignaro osservatore, come sempre, trattandosi di un capolavoro di Leonardo. E’ però necessario comprendere quali sono gli accorgimenti utili per cogliere il fine ultimo dell’artista, perché la soluzione è tanto sofisticata quanto l’incomprensione che l’accompagna. La rappresentazione (che si beffa di tutti) è un vero rompicapo in perfetto stile rinascimentale e nasconde tante sorprese tutte da svelare. E’ lo scopo della mostra, prendere per mano lo spettatore alla scoperta di un mondo altrimenti invisibile.
La mostra è frequentabile esclusivamente attraverso visite guidate della durata di 90 minuti prenotabili all’indirizzo e-mail artendvision5@gmail.com oppure al cellulare +393701397502 al costo di 8 euro a persona. Le visite sono esclusivamente il venerdì alle 18, il sabato alle 17 e la domenica alle 17. L’ingresso sarà dal campanile della Basilica in via de’ Pignattari 9.
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